Vorrei tanto fare dei bei discorsoni pregni di significato, roba che trasuda saggezza, aforismi filosofeggianti con chissà quale significato intrinseco ma la realtà è che “mi ero rotto il cazzo”. Semplice, chiaro e diretto. L’ho scritto in alcuni post passati e non intendo ribadirlo, anche perché c’è questa frase così chiara e precisa che nella sua volgarità e indecenza racchiude tutto quello che ho provato. Poi quando uno se ne rende conto, per forza di cose, scatta la voglia di cambiare, ricominciare, anche da zero. E così l’ho fatto, vita nuova, città nuova, e un discreto numero di pensieri al limite tra il “cosa cazzo sto facendo” e il “ma che me ne frega”. E domani, dato che ho la giornata libera, sbrigate un po’ di cosette, me ne andrò a zonzo, inventandomi una meta lì per lì, senza premeditare niente. Vagherò.
eh bravo il corvaccio
Grazie!!! E se non ti disturba potresti scrivermi anche buona fortuna?
Ne avrei bisogno… 😉
In bocca al lupo va bene? 😉 (e cmq sei antipatico, sallo)
Antipatico? Perchè? Cos’ho fatto?
nn si risponde alle mail? 😛
ah si?
Mea culpa…
Mea maxima culpa…
Mi cospargo il capo di cenere e vado a rimediare 😉
(noto che ieri -causa connessione- il commento che avevo scritto non è stato pubblicato).
Chiedevo dove sei finito, se sempre in Toscana. Che forse ho perso pezzi, visto non sapevo del tuo trasferimento. Ed in bocca a lupo.
Aggiungevo anche: che anche io mi sono rotta un pò i cosiddetti 🙂
Un saluto!!!
Sono molto più vicino di quello che pensi…
Diciamo che in questi giorni avresti anche potuto incrociarmi per strada… 🙂
Cioè?
Cioè mi trovo esattamente nella tua stessa città… caotica, con un traffico invivibile, ma assolutamente bellissima…