Aristide e la fiducia

Domenica sera, il corvo è sdraiato semicosciente con bolla al naso stile cartone animato anni ottanta a guardare il suo filmetto inutile e il cellulare squilla. Risponde, e dall’altra parte sente una voce concitata che fa “sono Aristide (per una questione di privacy ho cambiato il nome… non si era notato vero?), ascolta sono da solo a casa e sto sotto un treno, mi devo sfogare così ho pensato di chiamarti” il mio pensiero è andato immediatamente a un altro amico in simili condizioni che, un paio di giorni prima, ho dovuto portare fino al coma etilico per instillargli un’amnesia temporanea che placasse i suoi dolori d’amore. Il corvo risponde “ok Aristide dimmi pure…” e lui infatti “temo che la mia ragazza mi tradisca” e io “ah si? E cosa te lo fa pensare?” a questo punto Aristide parte con un racconto ai limiti dello stalkeraggio compulsivo in cui lui fa appostamenti e incredibilmente non riesce a raccogliere alcuna prova di adulterio, così capisco l’antifona e gli faccio “Aristide… amico mio… sei un coglione…” e lui “ma come!? Cosa dici!?” e io “gli indizi che hai raccolto possono essere veri o potresti aver frainteso, lei può averti fatto o non averti fatto un cornino, ma ti ripeto, amico mio, la domanda è una sola… tu ti fidi di lei?” Aristide rimane in silenzio per qualche istante, se fosse un computer sullo schermo ci sarebbe scritto a caratteri cubitali bianco in sfondo nero “loading”… Alla fine con un filo di voce “No…” e io “allora di cosa stiamo parlando? Lasciala e falla finita di mangiarti il fegato no?” Ora, bisogna precisare che io conosco i miei polli, lui è uno che s’innamora facile, lei è stata una che in passato la svendeva al miglior offerente, quindi non ci vuole uno bravo per capire che probabilmente i dubbi di Aristide, erano pure fondati, ma quello che mi preme far capire a te lettore, e mi preme far ricordare a me, è che se di base non c’è fiducia la storia non ha senso. A meno che non si tratti di una storia basata su altri interessi… e a questo punto forse non si potrebbe definire neanche storia…

PS: Aristide, ovviamente, non ha seguito il mio consiglio, le ha parlato e lei, come sempre, se l’è rigirato come un calzino, e per adesso vive felice e beato… fino al prossimo dubbio, e gli toccherà risolvere il vecchio e il nuovo che, ovviamente si saranno accavallati… auguri Aristide…

13 pensieri su “Aristide e la fiducia

  1. Esatto!
    L’amore è una cosa semplice!
    Quando c’è amore non lo pensi ma lo vivi invece quando lo pensi è attaccamento.
    Desiderio morboso di colmare un vuoto dentro di se.
    Proprio ieri scrivevo di questo e le tue parole oggi non fanno altro che darmi conferma.
    Grazie!

    PS
    Colgo l’occasione anche per ringraziarti per essere passato sul mio blog.
    Sono un principiante e sono ancora in fase di “work in progress”.
    Spero di trovare un mio stile.

    Buona giornata!

    1. Sembri avere le idee chiare sull’argomento, beato te…
      Io per adesso mi limito a riconoscere cosa non è amore.
      Auguri per il blog, da quello che ho potuto leggere scrivi molto bene!
      Buona giornata anche a te! 🙂

      1. Grazie!!! un po’ di incoraggiamento non guasta mai 🙂
        Comunque si! ho le idee chiare… ora!
        Mi sto concentrando su cosa voglio e non sul contrario, lo trovo più proficuo.
        Ciaooo

  2. Credo che in amore si possano scrivere trattati. Tu a parer mio hai dato il consiglio giusto. La realtà è che condividere un sentimento non è mai facile. L’amore implica conoscenza, stima e complicità e non sempre si riesce a stimolare questo sentimento. Mi auguro che Aristide non debba rivolgersi presto a te ancora una volta.
    Bellissimo il video e la musica che hai postato. Mi ha trasmesso una grande carica e serenità. Un sorriso, Lila

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