Immagini dal passato

Recentemente ho trovato, per caso, nel mio sottoscala una scatola piena di pellicole in Super 8. Si tratta di pellicole risalenti agli anni ’70 e ’80, praticamente il periodo intorno agli anni della mia nascita. Non avendo più il proiettore e conoscendo un signore che trasporta tale formato in file leggibili direttamente su PC ho optato per consegnare tutto il materiale a lui, e dopo qualche giorno sono andato a prendere il risultato. L’attesa è stata a dir poco estenuante, in quanto in tali filmati sapevo che avrei potuto vedere due persone care che, purtroppo, non ho conosciuto e delle quali ho sempre visto solamente fotografie. Quindi, una volta rientrato a casa, mi sono fiondato al computer per visionare il materiale. Mentre guardavo le immagini ho provato sensazioni contrastanti, da una parte l’emozione e la felicità di poter finalmente vedere quelle due persone, vederle in istanti di vita vissuta, con le loro particolari movenze e espressioni, ritrovandomici a volte, e dall’altra parte la tristezza di un mondo che ormai non esiste più. Mi spiego meglio, io non l’ho praticamente vissuto il mondo in quegli anni, quindi non posso saperlo, ero troppo piccolo, non mi ricordo praticamente niente, ma dalle immagini, la gente sembrava davvero più genuina, e soprattutto più rilassata. Nessuno aveva la testa china sullo smartphone, le nonne erano vestite da nonne, le mamme da mamme e le figlie da figlie, e non tutte allo stesso modo come adesso, che poi, ci mancherebbe, ognuno deve vestirsi come vuole, ma sinceramente la nonna in minigonna e tacco nun se pò vedè… scusatemi nonne non ve la prendete… per spiegarmi meglio riporterò un estratto di uno spettacolo che amo particolarmente di Marco Paolini:

 

…quella che vi racconterò è la storia di un gruppo di ragazzi che avevan fretta di entrare in un mondo adulto che è diventato vecchio senza essere adulto… il mio, il nostro paese oggi è questo, il più vecchio del pianeta, e lo guardiamo senza nemmeno accorgerci di quello che abbiamo sotto gli occhi. Abbiamo si sotto gli occhi il cambiamento del paesaggio, ma addosso a noi non lo leggiamo, perché? Perché noi non possiamo sentirci vecchi, secondo gli italiani si diventa vecchi a ottantatre anni, siccome l’attesa di vita è ottantuno, secondo gli italiani si diventa vecchi dopo morti… Io vorrei chiedere ai miei coetanei, per primi, di fare outing, dichiaratevi adulti, rinunciate a quell’idea di giovinezza che ci viene venduta quotidianamente, perché c’è una confusione genetica mostruosa. Adulto è colui che si è giocato delle possibilità e deve vivere con quello che ha, il resto si è seccato. Quello che sei in potenza da giovane non ce l’hai dopo. Se non capisci questo e impedisci a chi viene dopo di sorpassarti, perché tu cullato dal sogno di questa eterna giovinezza, rubi costantemente tutto ciò che viene prodotto da chi viene dopo di te, indossandolo in vario modo attorno a te, tu stai creando un blocco mostruoso che ci impedisce di leggere la realtà. Dichiaratevi adulti, prendetevi delle responsabilità…

 

Insomma, la gente sembrava davvero più spensierata, non saprei neanche dire il perché, forse avevano meno informazioni di noi adesso, e quindi, per certi versi, avevano meno motivi di noi d’indignarsi o di deprimersi e parlando con persone che quei tempi li hanno vissuti sembra che la differenza stia nella visione del futuro. Per loro il futuro era positivo, ovviamente non sapevano cosa sarebbe successo, non avevano il dono della preveggenza, ma pensando al futuro non potevano fare a meno di immaginarselo migliore del presente. Per noi invece, il futuro non dico che si possa avere la certezza che sia negativo, ma sicuramente è incerto, e le probabilità che le cose vadano meglio sinceramente sono ben poche… Quindi la visione di quei filmati mi ha lasciato sensazioni discordanti, e non me lo aspettavo…

4 pensieri su “Immagini dal passato

  1. Un conto è essere giovanili, un altro è voler rimanere giovani a tutti i costi. Vedo mie coetanee abbigliate e truccate come sedicenni che, francamente, fanno pena. Però non me la sentirei nemmeno di vestirmi come, ai suoi tempi, si vestiva mia nonna: abiti informi, scarpe basse, capelli pettinati a crocchia…in pratica le nonne che ancora oggi si vedono sui libri delle elementari e che non esistono più. Oggi anche le nonne usano PC e smartphone (anche per connettersi con i/le nipoti), e ci tengono ad essere curate ed in ordine (naturalmente senza esagerare 🙂 )…Un caro saluto da nonna Loredana.

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