Mese: gennaio 2015

Homo Sboronens

In questi giorni ho guardato una trasmissione televisiva, ovviamente non in tv, sono ormai alcuni anni che per scelta ho tolto il televisore, troppe cavolate, era decisamente l’ora di mandarlo aff…, comunque in questa trasmissione che ho scovato girando per il web il protagonista viaggia appositamente per conoscere le persone dei paesi che visita, vuole conoscere come vivono, cosa pensano, le usanze, tutto insomma. Durante uno dei suoi viaggi si trova in Corea del Sud e per strada incontra una ragazza, ci parla e scopre che si tratta di una professoressa di lettere. Decidono di andare a mangiare una cosa insieme e mentre sono al tavolo, tra un boccone e l’altro lui le chiede se ha figli, lei risponde negativamente e lui le chiede se ne vuole, la risposta di lei è stata a dir poco curiosa, la trascrivo fedelmente: “mi piacciono la mia famiglia, i miei amici, ma fondamentalmente l’essere umano è un disastro, per la terra, per gli animali, per la natura… Un Disastro.” E allora mi è tornata in mente anche la scena del film Matrix in cui l’agente Smith interroga Morpheus e gli dice: “desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d’istinto sviluppano un naturale equilibrio con l’ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l’unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un’altra zona ricca. C’è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un’infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura.” Io non so se queste parole siano completamente veritiere, ma sarebbe almeno il caso di farci un pensierino dato che abbiamo sottoscritto il protocollo di Kyoto e la maggior parte dei paesi non l’hanno rispettato. Basiamo la nostra economia sulla crescita non considerando che il pianeta è uno, ed è finito, nel senso che ha una fine, non cresce insieme a noi. Non parliamo poi della distribuzione della ricchezza, in proporzione uno è straricco e mille muoiono di fame… poi diamo per scontato che l’uomo è dotato d’intelligenza ma si può davvero definire intelligente un essere che distrugge il proprio ecosistema? Io non credo… e poi abbiamo avuto la gran faccia tosta (per non usare altri aggettivi più scurrili ma a mio avviso molto più calzanti) di definirci Homo Sapiens, e quindi sapienti… Sarebbe il caso di scendere un attimo dal banano e riclassificarci… sarebbe meglio definirci Homo Sboronens… meglio che ascolto un po di musica altrimenti mi avveleno i pensieri…

Adieu

E adesso dovrei forse farci un post, raccontare chi eri, come hai vissuto, se eri una persona buona o cattiva, intelligente o completamente idiota. Oppure magari postare una tua foto per far vedere se eri una persona brutta o bella, alta o bassa, coi capelli lunghi o corti. Eh no, troppo facile, troppo comune, questo mondo manca di originalità e cavolo se tu ne avevi. Probabilmente neanche sapevi di esserlo, ma io si, lo vedevo dal tuo sguardo, da quello che riuscivi a comunicarmi senza neanche aprire bocca. Ho scoperto da poco quello che realmente hai vissuto, qualcuno alla fine ha vuotato il sacco, e in un momento mi è stato tutto chiaro, ho capito perché evitavi continuamente gli scontri con chiunque, avevi sofferto troppo in passato e avresti preferito gettarti nel fuoco pur di non averne altri. Mi hanno consegnato il tuo orologio, vogliono che lo tenga io, non preoccuparti, lo terrò bene ma non chiedermi di portarlo, lo sai che non mi piacciono gli ornamenti, mi limiterò a conservarlo pulito e perfettamente funzionante come avresti voluto te. Chi è rimasto ti ha chiesto scusa, e io ovviamente sono rimasto schifato. Inutile chiedere scusa adesso, è facile e troppo comodo, uno dei modi più stupidi per pulirsi la coscienza, ammesso che ci riesca. Ho pensato anche di tagliare i ponti con chi è rimasto ma te non avresti voluto e non lo farò. L’unica cosa che non ho mai capito è il perché hai scelto di sopportare, come potevi? Chiunque avrebbe girato i tacchi, e nessuno avrebbe potuto biasimarlo, ma tu no. Debolezza? Pazzia? Forse solamente amore…
PS: mi fai pure parlare d’amore… non posso credere di star sorridendo…