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Argomenti vari + esultanza discutibile

Volevo scrivere un post su San Valentino, ma sarebbe troppo scontato e poi mi pare di averne scritto uno anche l’anno scorso, quando ero fresco fresco di registrazione su wordpress. Quindi ho pensato di ripiegare sulla politica, del resto in questi giorni il fermento è forte, Letta che si dimette, Renzi pronto a subentrare, la Boldrini che aveva tanta fretta di regalare i soldini alle banche oggi magicamente non ha più fretta, anzi, blocca i lavori in parlamento in attesa della risoluzione della crisi di governo, Berlusconi attende gaudio di andare alle consultazioni dove guiderà la delegazione di Forza Italia, ma non l’hanno condannato pochi mesi fa? Si, ma non glie ne frega niente a nessuno che un condannato presenzi o no alle consultazioni. Quindi dopo questo breve riassuntino politico della situzione credo di poter abbandonare anche questo argomento, almeno evito il solito travaso di bile sia a me che a chi legge. Quindi cestinati argomenti centrali come l’amore e la politica che faccio? Passo allo sport? Ma si, una notiziuola curiosa dal mondo sportivo c’è, e cioè quel video che sta spopolando sul web di un ragazzo che sfonda la panchina con la testa, l’ho guardato insieme ad un amico e non smettevamo più di ridere, basta, lo cerco e lo posto perchè mi suscita troppa ilarità, devo condividerla con voi.

Ecco dopo questa visione agghiacciante della stupidità umana io vi chiedo e gli chiedo una cosa sola: “Perchè?”. Cosa spinge un ragazzo che ha appena siglato un goal a esultare puntando una superficie di vetro della panchina, e sfondandola con la testa? Ho giocato anch’io a pallone per qualche anno e di esultanze idiote ne ho viste a bizzeffe, ma una roba di questo genere mai… A questo elemento vanno i miei più sentiti ringraziamenti per la vagonata di risate che mi ha fatto fare, grazie di esistere…

PS: un pensiero va anche a lei, la donna della mia vita… ovunque essa sia… con l’augurio che il suo eventuale uomo venga colto da diarrea inarrestabile e istantanea durante la cena romantica di stasera.

PS2: si, il sax di questi bambini mi fa stare bene…

Inciampa-cadi-rialzati

Si, ho buttato via un sabato. Non avrei voluto ma è capitato. Mi sono recato a una fiera e nonostante mi avessero avvisato che probabilmente avrebbe fatto schifo ci sono voluto andare lo stesso constatando di persona che effettivamente faceva davvero schifo. Va bè, d’altra parte quando uno si intestardisce, soprattutto se quell’uno sono io, è giusto che ci sbatta la testa forte MA FORTE. E questo è un po il leitmotiv della mia vita, nel senso che da quando ho memoria ho sempre dovuto (e per certi versi voluto) sbatterci la craniata per capire a fondo le cose (Non ridere lettore, che anche tu sei un po come me!). In un certo senso mi sento un discreto incassatore (Dai Rocky non fa male!). Forse è anche per questo che il nome del Blog è INCIAMPI, devo ammettere che di inciampi con conseguenti cadute, talvolta rovinose, ne sono successi e alcuni acciacchi dovuti a tali capitomboli purtroppo me li porto ancora dietro, ma non mi scoraggio, le ferite di guerra vanno esposte come trofei, mi ricordano che ogni volta malgrado la botta fosse violenta e il livido persistente nel tempo mi sono sempre rialzato. Mi capita anche di pensare che arrivati a una certa età si riesca a sentire meno dolore, si spera che l’età e l’esperienza riescano a costruire una sorta di corazza, ma alcune volte, o forse sarebbe meglio dire per alcuni tipi di colpi e cadute, la corazza non difende, si viene trafitti dalla sofferenza come se la protezione che con tanta fatica credevamo di aver costruito non ci fosse, e in effetti probabilmente non è mai esistita, era solo illusoria. Spesso si pensa di essere cresciuti, e fieri della nostra condizione di adulti si promette a noi stessi di non ricadere nei soliti errori, e quando poi ci si ricade ci diamo degli stupidi per poi rigiurare di non ripetere lo sbaglio. Un cane che si morde la coda. Un loop di illusioni e di promesse che ci facciamo e che con tutta probabilità non riusciremo a mantenere. Ma tuttavia non mi sento di condannare tale atteggiamento, siamo umani, cerchiamo soltanto la strada per stare bene, per la serenità, e per trovarla saremmo disposti a cambiare radicalmente noi stessi, o a costruirci addosso chissà quale protezione, e in quel momento siamo convintissimi di poterci riuscire. In seguito la nostra indole naturale ci fa capire che certi aspetti caratteriali non si possono proprio cambiare, non si può tradire a lungo la nostra natura, da se stessi è risaputo che è impossibile scappare. Il dolore così come la gioia e la felicità fa parte della vita, ed è un ospite indesiderato con il quale bisogna volenti o nolenti fare i conti, se ignorato all’inizio è capace di ripresentarsi più forte di prima in seguito, si può solo guardarlo dritto in faccia e affrontarlo. E quindi mi chiedo se non sia il caso di sorridere a noi stessi, volersi un po più di bene e accettarsi per quello che si è, senza rancore, senza smania di cambiamento, adottare l’idea che nella vita si inciampa, si cade e ci si rialza. Il dolore deve essere conservato, elaborato e trasformato, prendendoci il nostro tempo, tutto quello che ci serve, per tornare a guardare con occhi sereni tutto ciò che vogliamo vedere.

Conato di ottimismo, chissà dove lo conservavo, misteri…

Il tizio qua sotto mi fa notevolmente irritare, suona troppo bene, e ciò mi secca, mi infastidisce, sarà invidia?