Quattro chiacchiere col barista e qualche riflessione

Stamattina mi reco al mio solito bar dove uso fare lo spuntino di metà mattinata, un piccolo vizio che mi concedo per staccare temporaneamente dal lavoro e per scambiare quattro chiacchiere col mio barista di fiducia. Mentre parliamo del più e del meno mi racconta che una vecchina del palazzo in cui abita gli ha confessato di aver ricevuto un controllo da parte di Equitalia. In pratica due persone le hanno citofonato presentandosi come impiegati di Equitalia e le hanno detto che si trattava di un controllo a campione, lei li ha gentilmente fatti accomodare e questi hanno iniziato col dirle che erano già stati in banca a controllargli il conto, che avevano già preso informazioni da altre parti, non so probabilmente si riferivano agli enti previdenziali, insomma, se la sono rigirata come un calzino. Ora io mi chiedo, è giusto trattare una persona così? Gli controlli il conto in banca, gli controlli i dati sensibili, gli vai a casa e hai anche la faccia come il c..o di chiedergli se ha altre entrate non dichiarate? A una persona che prende poco più di cinquecento euro mensili e ha più di ottant’anni? Qualcuno crede che con questi controlli cambi qualcosa? Con i controlli a campione? Ma se uno ha evaso il fisco per trent’anni pensi che con un semplice controllino a campione quello si fa beccare? E poi mi sorge spontanea un’altra domandina, ammettiamo che questa Signora abbia delle entrate nascoste, come la vogliamo chiamare? Evasore? A mio avviso sarebbe meglio definirla Arrancatore, si nel senso che arranca per arrivare a fine mese. Poi ho saputo che con la scusa dell’evasione dal primo dell’anno gli affitti non si possono più pagare in contanti, e qui proprio non capisco, ma secondo il genio che ha inventato questa leggina chi pagava in nero l’affitto da domani mette in regola il contratto e te lo paga con l’assegno? Oppure chi pagava in nero continuerà a farlo e hai solo nascosto in una legge anti/evasione l’obbligo di passare per la banca e quindi arricchirla? Sono davvero amareggiato da quello che sta succedendo in questo paese, o forse sarebbe meglio dire in Europa perchè questo andazzo è purtroppo comune a tutti i paesi dell’unione, tanto per gradire ho saputo che in Spagna hanno inasprito le pene per chi manifesta, visto che ai piani alti parlano di spegnere i fuochi populisti mi aspetto che tra poco facciano lo stesso anche qui. Quindi caro lettore il tuo magnifico futuro sarà in uno Stato dove non si può manifestare, dove per dare la mancetta ai tuoi nipoti devi fargli un bonifico, dove ti controlleranno anche il buco del c..o per sapere se hai evaso le tasse quando hai comprato un pezzo di pane… mmm… che bel paese… che culo…

PS: l’ho scritto di botto quindi potrebbero esserci errori di ogni tipo, ma te lettore c’hai un sacchetto di pazienza e mi perdonerai… forse…

11 pensieri su “Quattro chiacchiere col barista e qualche riflessione

  1. I modi sono quelli che ha descritto il tuo barista di fiducia. La questione è che la vecchina ha evaso. Lei evade e io pago di più. Quindi, mi dispiace per la vecchina, ma anche lei, come tutti, se percepisce reddito, deve dichiararlo.
    Questa è la questione del meccanico che ti fa pagare un cambio gomme un po’ di meno ( ma sempre di più del costo netto ) se non ti fa fattura. Tu in teoria pagheresti di meno ma lui non dichiara quel servizio e nulla cambia in questa Italia dalle tasse alte. Se tutti pagassero quello che è previsto, compresa l’iva sul servizio di cambio gomme e la vecchina, magari non pagheremmo così tanto di tasse.
    In definitiva, non capisco dove stia il punto per difenderla. Perché è vecchia? Anche io e te, giovane uomo, saremo vecchi un giorno. In che Italia vuoi vivere?
    ( sto per finire la filippica )
    In definitiva, se invece la questione era suoi modi dei referenti di Equitalia, questa certo è un’altra questione, che si riconduce eventualmente al mancato rispetto e gentilezza da parte della gente. All’ignoranza e all’arroganza, eventualmente.
    La cosa mi è molto a cuore, si capisce? 🙂

    1. Mi fa piacere che tu abbia commentato, e devo dire che il tuo commento è logicamente ineccepibile, credo che il succo del tuo discorso si possa riassumere con “se tutti pagassero le tasse staremmo tutti meglio”, il che è giusto ma la situazione è leggermente più complicata. Secondo il mio modesto avviso è un’ingiustizia bella e buona quella di andare a controllare una persona anziana che percepisce solo € 500 al mese di pensione considerando che con quei pochi soldi deve pagarci l’affitto, le spese e tutti i costi che una vita “dignitosa” richiede. Mettiamo che la vecchina sia un evasore, dato che evade solo ed esclusivamente per sopravvivere è giusto che venga perseguita? Se a fine mese tu fossi costretta a scegliere tra mangiare o pagare le tasse cosa sceglieresti? Probabilmente il tuo istinto di sopravvivenza avrebbe il sopravvento sul tuo senso di giustizia, e sinceramente non mi sentirei di dargli torto. E lascio da parte il fatto che non credo si debba pretendere che una persona di tale età ne capisca di c/c, bonifici on line, pin, puk e cazzate varie. La maggior parte delle persone di quell’età sono cresciute in un mondo completamente diverso dal nostro e adesso oltre alle conoscenze non hanno neanche le capacità mentali di star dietro a questi cambiamenti, non sono loro che devono adattarsi ai nostri metodi, ma siamo noi che dobbiamo cercare di semplificargli la vita (sono persone di ottantanni cresciute nei campi, cosa vuoi pretendere? Che ti spediscano una mail?). Credo fermamente che il problema di evasione in Italia non sia quello dei normali commercianti che a volte non ti fanno uno scontrino (tra l’altro cosa che succede anche nei paesi stranieri ma non lo dice nessuno) o una vecchina che cerca di sopravvivere, cercano come possono di andare avanti in un paese che non ha rivali nel mondo per quanto riguarda la tassazione. Ci sono realtà molto più grandi che non solo non pagano le tasse, ma hanno anche molteplici benefici. Sto parlando dei più grandi immobiliaristi d’Italia, Vaticano, Fondazioni ricollegabili a partiti ben noti, e dulcis in fundo le amatissime banche. Queste realtà continuano a crescere (e ti garantisco che sono enormi in termini di immobili e capitali) a dismisura senza pagare “MAI” neanche un euro di tasse. Se queste realtà venissero trattate dallo Stato come tutti, potremmo realmente sanare gran parte del bilancio. Ma non succederà, perchè ai piani alti vogliono che tu pensi che il male sia il gommista o il barista, e non certo loro.

      1. Temo che abbiamo punti di vista differenti sulla questione. Il mio è un categorico TUTTI devono pagare. I controlli vanno fatti su tutti, ma proprio tutti. Mi può dispiacere per la vecchina che non campa con 500 euro al mese e per questo sono a favore di maggiori sostegni sociali, tuttavia rimane il fatto che la vecchina deve essere uguale a me nei confronti dello stato. L’Italia che vedo io è fatta di tante vecchine, di poveri imprenditori, di dipendenti sottopagati, tutti insomma avrebbero un motivo per evadere, tutti avrebbero una scusa.
        Ai piani alti, come dici tu, c’è parecchio schifo mentre dovrebbero essere d’esempio. Ma non si può ragionare guardando sempre gli altri. Noi ( e qui parlo anche la vecchina ) dobbiamo per primi tenere pulito il nostro giardino.
        Se io pretendo la fattura dal gommista, pagando l’iva, allora lui è costretto a dichiararla.
        O comunque, la mia coscenza è molto a posto e dormo proprio serena.
        Io non penso che la colpa sia solo del gommista o del barista, non lo penso affatto.

      2. Ho pensato al tuo categorico TUTTI, e in un primo momento l’ho trovato giusto, del resto se tutti facciamo parte dello Stato è giusto che tutti contribuiscano. Poi però ho cercato di aggiungere un pochino di giustizia alla logica e ho pensato che quel TUTTI forse è troppo categorico, non sarebbe forse meglio tenere fuori dal conto chi pagando le tasse non mangerebbe? Visto che gli aiuti sono praticamente inesistenti si potrebbe chiudere un occhio… Bhò m’è venuta così…

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